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Venerdì, 02 Febbraio 2024 16:58

Kwa Heri Valeria!

Il 16 gennaio scorso Valeria è partita per un lungo viaggio, lei che da 25 anni aveva scelto l'Africa come sua seconda casa, rispondendo ad una chiamata alla missione con tutta la generosità del suo cuore econ uno stile tutto suo, inconfondibile e profondamente Verniano.

Valeria cercava di comprendere le persone e per fare questo non si prendeva la scena ma viveva la missione con un stile semplice ed umile. Le sue foto erano mirate perché per lei era importante incontrare le persone, non fotografarle! Valeria parlava un po' di swahili perché voleva comunicare, conoscere.
Valeria, soprattutto, era sempre disponibile ad essere mandata là dove c'era più bisogno, accogliendo ogni servizio come missione, sempre con il sorriso, ma un sorriso vero, che nasce dal cuore: non sorriso strappa likes ma sorriso modo di vivere.
Valeria ha condiviso la nostra vita, è entrata in punta di piedi nelle nostre comunità e si è fatta voler bene sul serio. Quante sorelle si sono dispiaciute della prematura partenza per il Cielo della loro mwalimu/maestra di italiano!!!
Grazie Valeria, che ci hai testimoniato che missione è gratuità, semplicità, umiltà. È farsi dono con il sorriso e con il rispetto. Amando e lasciandosi ferire dall' Amore. Ciao Valeria...Kwa heri! Tutaonana tena mbinguni!

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Venerdì, 17 Settembre 2021 16:01

NOI PARTIAMO TU NON RESTARE!

Sei giovane?

I tuoi confini sono quelli del mondo? Ami incontrare persone, fare nuove esperienze, donare il tuo tempo ed i tuoi talenti?

Unisciti a noi! Noi partiamo, di nuovo, in sicurezza, ma anche con generosità e gratuità. Desideriamo aiutarci a comprendere di più e meglio questo mondo, le sue ricchezze, i suoi problemi....Desideriamo incontrare volti e storie nuove, desideriamo essere missionari....Giovani Missionari Verniani, cioè missionari nella semplicità, gioia e gratuità, secondo lo stile di Antonia Maria Verna.

Noi partiamo... Tu non restare. CONTATTACI! TI ASPETTIAMO!

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Domenica, 18 Aprile 2021 12:07

Kwa heri don Vittorio

Kwa heri don Vittorio!

Arrivederci don Vittorio!

Lunedì te ne sei andato, in silenzio. Tu che hai girato mezzo mondo (e forse anche qualcosina in più)

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Domenica, 18 Ottobre 2020 16:32

Giornata Missionaria mondiale

III domenica di Ottobre: la Chiesa celebra la Giornata Missionaria Mondiale, che quest'anno ci invita a divenire "tessitori di fraternità", perfettamente in linea con la nuova enciclica di Papa Francescp "Fratelli tutti". E' una giornata di preghiera e di carità ma, soprattutto, è una giornata che ci invita a riprendere con forza l'entusiasmo missionario, a ri-accendere nei nostri cuori e nel cuore del Mondo, l'entusiasmo per la missione. "Non lasciatevi rubare l'entusiasmo missionario!" scriveva Papa Francesco nell' Evangelii Gaudium.

No, non lasciamoci rubare questo entusiasmo.... Che è l'entusiasmo che ti fa cogliere ogni occasione "opportuna e non opportuna" per testimoniare il Vangelo, la Buona Notizia di un Dio che è Amore, Amore folle, Amore gratuito, Amore incarnato, Amore Crocifisso. Amore che ama me, e te, e te... Amore che vuole amare e che vuole che ogni uomo sia felice, trovando la propria strada per il Cielo.

Non lasciamoci rubare questo entusiasmo, che allarga i confini della tua tenda, che ti fa guardare l'altro come un fratello, che ti apre alla condivisione, che ti fa desiderare conoscere il mondo. Ed amarlo profondamente come luogo della rivelazione di Dio.

Non lasciamoci rubare questo entusiasmo missionario, che è quello che ha animato i santi. Tutti! I grandi missionari come Paolo e Francesco Saverio ed una giovane claustrale come Teresa di Gesù Bambino. O come la Beata Chiara Luce, che costretta a letto dalla malattia, operava concretamente per l'opera evangelizzatrice della Chiesa. O come Madre Antonia, che non uscendo dalla sua città di Rivarolo, seppe però farsi tutta a tutti ed evangelizzare la sua gente, soprattutto i giovani, in un periodo di guerra e di forte scristianizzazione. Evangelizzando con la Carità e con la vicinanda, tessendo reti di fraternità, appunto.

Non lasciamoci rubare questo entusiasmo missionario e continuiamo ad appiccare il fuoco della missione nel cuore di altri uomini e donne, soprattutto i giovani.

La pandemia non è un freno alla missione; semmai la dovrebbe accelerare, perchè mette a nudo tutta la tristezza di un mondo malato,e non solo per il Covid-19. Un mondo che ha un disperato bisogno di belle notizia, della Buona Notizia e di annunciatori entusiasti e credibili. Coraggio! I tempi sono difficili ma... come dice Papa Francesco, "le sfide esistono per essere superate. Siamo realisti ma senza perdere l'allegria, l'audacia e la dedizione piena di speranza! Non lasciamoci rubare la forza missionaria!"

Buona domenica missionaria a tutti!

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Giovedì, 01 Ottobre 2020 06:21

"Eccomi, manda me!": ottobre missionario 2020

1 ottobre: memoria liturgica di Santa Teresa del Bambin Gesù ed inizio del MESE MISSIONARIO! Papa Francesco ha scritto per questo mese un messaggio molto intenso, dal titolo significativo: "Eccomi, manda me"! Sì, perchè se sei chiamato, sei anche inviato... Inviato ad annunciare la Gioia, la Vita, la Bellezza, la Verità. Non esiste il cristiano in pantofole ma solo il cristiano, il battezzato, il chiamato missionario...Così ci ha insegnato anche la Beata Antonia Maria che fin da giovane, nel suo paese, ha vissuto questa dimensione missionaria evangelizzando i suoi coetanei.

In piedi, missionari! Questo è un mese tutto per noi: per ridare ali alla missione, per ridare voce al Vangelo, in un mondo che ha un disperato bisogno di buone notizie; di più, della Buona Notizia.

"Eccomi, manda me"!Dall'Argentina: "Eccomi manda me!"

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L’altro ieri, 22 agosto, è stato l’overshoot day, ossia il giorno in cui si esauriscono le risorse annuali della terra. In altre parole: da ieri fino al 31 dicembre saremo in debito con Madre Terra.
Non è che ci si possa sdebitare così facilmente, ma forse è bene in questa settimana, fare memoria di una donna speciale, che ha fatto della sua vita un inno all’ecologia integrale. Amando la terra. Amando i poveri, e insegnando i poveri ad amare la terra.
Il suo nome? Wangari Muta Maathai, di nazionalità kenyota, prima donna africana a vincere il Nobel per la pace, nel 2004.
Wangari, di etnia kikuyu, nasce all’ombra del Mount Kenya, in una nazione ancora sotto la colonizzazione degli inglesi. Il fratello convince la mamma a mandarla a scuola insieme a lui; a scuola si fa notare per la sua intelligenza tanto che i missionari di Nyeri la aiutano a continuare gli studi nell’unica scuola privata femminile, a Limuru, dalle suore di Loreto. Ci penseranno le suore, poi, ad aiutarla ad andare all’Università, niente meno che negli Stati Uniti.
Wangari studia biologia e poi torna nel suo paese e continua a studiare e insegna e capisce che il dono che le è stato fatto può e deve andare a beneficio di tutta la sua gente. E, professoressa all’ Università di Nairobi, dedica parte del suo tempo a… piantare alberi! Piantare alberi per combattere la desertificazione, curare la terra per aiutare i poveri. Wangari riunisce attorno a sé altra gente, donne soprattutto e fonda il cosiddetto Green Belt Movement, allo scopo di creare una cintura verde che fasci l’Africa di speranza.
Ma Wangari sa che tutto è profondamente interconnesso e che non basta piantare alberi. Occorre anche sdradicare pregiudizi e dare nuova speranza ai poveri. E così Wangari e le sue compagne iniziano ad impegnarsi in politica, contro le discriminazioni, per essere voce di chi non ha voce. E, dopo il Nobel, sarà eletta ministro dell’ambiente in Kenya, il suo paese.
Wangari oggi non c’è più, a causa di un cancro che se l’è portata via troppo presto. Ma Wangari c’è ancora, piccolo seme piantato nella fertile terra d’Africa e che continua a dare buoni frutti, continuando a testimoniare l’importanza di curare con amore la nostra casa comune. Insieme a tutti quelli che la abitano.

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Sfogliando le cronache della nostra presenza in Libia, ci si accorge della grandezza e della bellezza della consacrazione a Cristo vivendo lo stile gratuito di Madre Antonia. Le nostre sorelle sono state delle vere testimoni della grande carità. di Cristo pagando nel 1969 con l’espulsione dalla quarta sponda, la loro fedeltà alla Parola incarnata nelle parole e nella vita.
Suor Ancilla è stata una di queste ‘piccole lampade’ accese a Bengasi. Appena professa nel 1922 è ivi inviata come educatrice nella scuola della Missione Cattolica. Insegnare, educare per una figlia di Madre Antonia significa lasciare un segno nella vita dei prediletti dell’Unico Maestro Gesù.
Dal 1922 al 1942, la maestra Suor Ancilla ha lavorato con impegno nella scuola: aveva sempre il sorriso sulle labbra, era molto calma aiutava tutti i bambini specialmente i più bisognosi di aiuto; aveva uno sguardo speciale per ogni piccolo e per ogni persona. Stava con e per la gente e il poco tempo libero lo passava davanti al Santissimo per implorare grazie per tutti specialmente i piccoli, i poveri e le piccole ragazzine ex-schiave riscattate dai Missionari. Una maestra che sapeva sacrificarsi e consigliare con tanta delicatezza e amore.
Nel 1942 quando la scuola fu chiusa a causa della guerra, Suor Ancilla ritornò a malincuore in Italia con l’ultima nave militare che partiva da Bengasi. Nel 1953, però, fece ritorno in Libia come superiora della comunità e nel 1960 come prima delegata eletta per le tre comunità della Libia alle quali fu aggiunta la comunità nascente di Itiso, in Tanzania. Le cronache parlano dell’amatissima madre guida comprensiva in ogni contingenza della vita e mamma amorosa: «La madre delegata ha il suo occhio e il suo cuore materno per le tre comunità da essa dipendenti, nonché con la lontana Itiso, ove giunge con la frequente corrispondenza e materiali soccorso.»

La sua parola forte e soave rimaneva impressa nel cuore delle sue figlie perche improntata ad un sentimento di profonda umiltà. Esortava a fare guerra spietata all’egoismo, e alle critiche che tanto contrastano la regina delle virtù la Carità. Invitava e incitava ad una conoscenza più profonda della vita di Madre Antonia, sperando che tale conoscenza portava pure alla pratica dell’altra virtù propria della nostra Congregazione: la semplicità.

Ancora oggi nel 2020 le suore che hanno conosciuto sr Ancilla ricordano la sua opera squisitamente materna; vera anima missionaria e già solerte educatrice per tanti anni in questa terra libica, essa sapeva farsi tutta a tutti dimentica di se e della sua precaria salute, sempre sollecita del bene spirituale e temporale di ogni singola persona e di tutte le sorelle.

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Sabato, 30 Maggio 2020 06:35

Novena di Pentecoste: ultimo giorno

Buon ultimo giorno della Novena... in attesa dello Spirito!

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Venerdì, 29 Maggio 2020 06:25

Novena di Pentecoste: giorno 8

Ancora poco e...

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Giovedì, 28 Maggio 2020 05:48

Novena di Pentecoste: giorno 7

Buona giornata, sulle ali dello Spirito!

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dell'Immacolata Concezione di Ivrea

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