Prove di Resurrezione, ossia:
Gesù è Risorto ed ecco le prove ... Ed anche... Gesù è risorto e quindi proviamo a risorgere anche noi, nonostante le situazioni difficili.
Tra le tante testimonianze di Resurrezione, raccontiamo quella della piccola comunità di Ghabeleh (Libano). Sette sorelle di cui cinque libanesi e due italiane. Vivono sulla montagna, non molto lontane dal santuario di Harissa, con la statua della Madonna che, a braccia aperte, sembra abbracciare tutto il Libano e la sua gente. Sette figlie di Madre Antonia, alcune un poco più giovani, alcune un poco più avanti negli anni che cercano di mettere in pratica quello che continuamente Papa Francesco insegna, creando un’alleanza tra giovani, profeti del futuro che non dimenticano la storia da cui provengono, ed anziani, sognatori mai stanchi che trasmettono esperienza ai giovani… E di questa alleanza fanno parte anche la Famiglia Verniana e tante altre persone amiche di Madre Antonia, incontrata attraverso la vita e la testimonianza di queste sorelle e della loro “famiglia allargata”.
Il Libano, come sappiamo, sta attraversando una crisi terribile, economica, politica, sociale, aggravatasi ancora di più dopo le esplosioni al porto di Beirut del 4 agosto 2020. L’inflazione è alle stelle e non c’è stabilità di alcun tipo. Molte persone, soprattutto cristiani, hanno lasciato il paese, altre cadono in profonda depressione. I suicidi soprattutto tra i giovani, dicono le statistiche, sono aumentati vertiginosamente.
In questa situazione Madre Antonia, le sue figlie ed i suoi figli si sono rimboccate le maniche, per essere testimoni di speranza, la speranza della Resurrezione.
Portano speranza continuando l’opera educativa di eccellenza nella scuola di Ghabeleh. Per aiutare i bambini a studiare, e a farlo bene, ogni giorno vengono offerte gratuitamente ben due sostanziosissime “merende”, grazie alla generosità di benefattori libanesi e non, persone anche semplici e povere ma dal cuore ricchissimo. Merende che ormai le famiglie normali non sono più in grado di preparare, soprattutto quando hanno più figli in età scolare.
Portano speranza continuando l’opera di accompagnamento psicologico e non nel Centro Pad che anzi, proprio durante il tempo Quaresimale ha aperto una seconda sede nella città vicina di Jounis, grazie anche alla collaborazione con un’associazione del luogo. In un momento di grande crisi e d instabilità, il Centro Pad è un porto sicuro in cui ricevere ascolto ed accompagnamento, aiuto e supporto, sia come singoli che come famiglie. Un nuovo modo di vivere lo stesso carisma di Madre Antonia: del resto, anche lei a Rivarolo sapeva farsi vicina per ascoltare e dare speranza agli scoraggiati.
Portano speranza condividendo con i più poveri tutto quello che la Provvidenza fa loro arrivare. E’ una condivisione tra poveri, perché per scelta le sorelle di Ghabeleh, come di tante altre comunità sparse nel mondo, vivono come la gente del luogo e affrontano i loro stessi problemi; mangiano i frutti dell’orto e ingrassano un coniglio da consumare in tempi migliori.
Portano speranza insegnando ai giovani dell’università e condividendo la missione con quelli della parrocchia, spostandosi anche al Nord del Paese per incontrarli e parlare loro di Gesù.
Portano speranza vivendo di speranza, condividendo la Parola, prendendosi cura le une delle altre, compartendo le piccole incombenze domestiche. Come sorelle.
Davvero Gesù è risorto e continuamente risorge!