Erano circa le 4 del pomeriggio...una postilla che chiude il racconto dell’incontro con Gesù. Una postilla importante, però, che ferma la clessidra e rende eterno un giorno e lo fa…
Inizia oggi ufficialmente a Ojo de Agua, Tulumba, la missione "Cuidar la vida, sembrar esperansa" della Famiglia Verniana Argentina. Consacrate e laici, giovani ed adulti insieme per la missione e…
(continuazione dell'articolo pubblicato nella rubrica Magistero - SCIC n. 1/gennaio-febbraio 2021) il rapporto tra casa comune e cittadini del pianeta necessita nuovi criteri, in quanto la famiglia umana non usufruisce…
A tutti e a ciascuno i nostri migliori auguri per un Santo Natale ed un Felice Anno di Grazia 2021!
(continuazione dell'articolo pubblicato nella rubrica Diario - SCIC n. 4/dicembre 2020) Naturalmente, tutto questo influisce anche sull’andamento della nostra scuola per la quale ogni mese la comunità deve far fronte alle…
III domenica di Ottobre: la Chiesa celebra la Giornata Missionaria Mondiale, che quest'anno ci invita a divenire "tessitori di fraternità", perfettamente in linea con la nuova enciclica di Papa Francescp…
A Rivarolo Canavese, terra di madre Antonia, si è aperto oggi ufficialmente l'anno in preparazione al decennale della Beatificazione di Madre Antonia. Dopo un momento preparatorio di preghiera e meditazione…
1 ottobre: memoria liturgica di Santa Teresa del Bambin Gesù ed inizio del MESE MISSIONARIO! Papa Francesco ha scritto per questo mese un messaggio molto intenso, dal titolo significativo: "Eccomi…
25 settembre 20210. 25 settembre 2020. Sono passati 10 anni dalla Beatificazione di Chiara Badano, una giovane ligure morta di tumore il 7 settembre 1990, all'età di 18 anni. Chiara Lubich…
15 Settembre, l’Addolorata. Stabat mater dolorosa…Alle madri di Beirut, di Benghazi, di Damasco e di Gerusalemme; alle madri di tutto il Medio Oriente ferito. Alle madri che attraversano i mari…
Da una antica omelia di san Giovanni Damasceno: « O figlia tutta santa di Gioacchino e di Anna, che apparisti nelle braccia di tua madre, alimentata dal latte materno! Figlia amata…
«Vi raccomando Febe, nostra sorella, diaconessa della Chiesa di Cencre: ricevetela nel Signore, come si conviene ai credenti, e assistetela in qualunque cosa abbia bisogno; anch'essa infatti ha protetto molti…
La donna della settimana stavolta… è una bambina! Una piccola bolognese, di nome Imelda Lambertini, vissuta nel XIV secolo e che la Chiesa ha proclamato beata solo nel 1826.
La storia di Imelda, morta a soli 13 anni dopo aver ricevuto per la prima volta la S. Eucaristia, ha dell’incredibile, tanto che si potrebbe scambiarla per una favola, facendola iniziare con un “c’era una volta”...
C’era una volta una bambina di nome Maria Maddalena, che i suoi genitori avevano affidato alle Suore Domenicane di S. Maria Maddalena. Nel monastero, la piccola aveva ricevuto un nuovo nome: Imelda.
Imelda, che partecipava insieme alle suore a tutte le funzioni liturgiche, aveva un unico grande desiderio: poter ricevere Gesù nel Sacramento dell’Eucaristia. Poiché a quel tempo non era consentito ai bambini di partecipare al banchetto eucaristico, Imelda doveva accontentarsi di seguire il momento della comunione dal suo posto al primo banco della chiesa, finché un giorno… Finché un giorno, il 1 maggio 1333, vigilia della Solennità dell’Ascensione, un pezzetto di Ostia consacrata si staccò dal ciborio che il sacerdote teneva tra le mani per fermarsi così, a mezz’aria, proprio davanti alla piccola Imelda. Di corsa, il sacerdote scese dall’altare per andare a comunicare Imelda che, pochi minuti dopo, con il viso trasformato dalla gioia, morì.
Così termina la breve storia della beata Imelda, una storia dolce come una favola, che però ha un messaggio da affidarci, in questo tempo di digiuni eucaristici. I tredici anni della vita di Imelda sono “consumati” da un desiderio: quello di essere in comunione con Gesù. Un desiderio così alto e così forte da divenire realtà: nel miracolo di una particola librata nell’aria ma ancor prima ed ancor più in una vita vissuta eucaristicamente, nell’attesa, nel silenzio, nella pace e nella gioia. Il desiderio mi plasma e mi cambia, mi fa divenire simile a ciò che desidero. Ma cosa desidero? Quale è la stella che mi manca e a cui aspiro? Per Imelda era Gesù Eucaristia. Per me?
Oggi la Chiesa fa memoria di S. Caterina da Siena, patrona d’Italia, compatrona d’Europa, vergine e dottore della Chiesa. Una sfilza di “titoli” per una giovane morta a soli 33 anni, che imparò a leggere e a scrivere solo da grande e che soffrì molto nella propria vita, dal punto di vista fisico e non solo. Insomma, una donna grande nella sua semplicità o, meglio, grande per la sua semplicità, cioè grande della Sapienza di Dio, che rivela i suoi segreti ai piccoli e confonde invece i superbi.
Il 20 agosto 2000, a conclusione del Grande Giubileo dei Giovani, a Tor Vergata, Papa Giovanni Paolo II, citò proprio una frase di Santa Caterina da Siena, estendendola non alla sola Italia bensì al mondo intero, per spalancare ai giovani le porte della missione nel Terzo Millennio: «Se sarete quello che dovete essere, metterete fuoco in tutta il mondo».
Nella lettera originale (Lettera n° 368), scritta a Stefano Maconi, Caterina ammoniva il caro discepolo contro la tiepidezza, causata dall’ingratitudine che nasce dal non riconoscere l’Amore di Dio ed i molti benefici da lui ricevuti… E Caterina continua: «se in verità li vedessimo, il cuore nostro arderebbe di fuoco d’amore; e saremmo affamati del tempo, esercitandolo con molta sollicitudine in onore di Dio e salute delle anime».
L’intercessione di Santa Caterina ci faccia fuggire atterriti dalla tiepidezza; ci doni il coraggio di essere quello che dobbiamo essere, di divenire ciò che -davanti a Dio- siamo, per poter diventare “piromani di Dio”. quelli che mettono fuoco, ma fuoco d’amore, d’entusiasmo e di missione, a tutto il mondo.
Accendiamoci!
E' Risorto!
... E noi donne, dal primo mattino di Pasqua, ne siamo le testimoni! Ha iniziato Maria Maddalena e tante altre l' hanno seguita... Fino a
Suore di Carità
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