
Curia Generalizia
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Chiunque esca di casa sua come i pastori, o apre le sue porte finisce sempre con lo scoprire di essere al centro di un prodigio.
Non c'è posto per Gesù, nemmeno nella sua città.
Il mistero di questo bambino ha sempre sfidatoil cuore.
Gli angeli e i pastori, e più tardi gli apostoli, lo annunciano come il Signore. L'uomo Gesù, avvolto in fasce o distesosu una croce, è sempre segno di Dio fra noi.
Ma per incontrarlo bisogna partire!!!
E questo viaggio lo hanno intrapreso i bambini e le famiglie e la comunità di Pasquaro (TO) che domenica 17 dicembre si èritrovata per rivivere insieme i momenti della nascita del Signore condividendo l'atmosfera e la magia del Natale ... insieme per festeggiare la nascita del Bambino Gesù e per ricordare la nascita in cielo della Nostra Madre Antonia che proprio nel giorno di Natale del 1838 saliva al cielo per incontrare Colui che l'ha sempre guidata.
Oggi la Congregazione celebra il 182° anniversario dell’Approvazione diocesana da parte del Vescovo di Ivrea, mons. Luigi Maria Pochettini.
Nello stesso giorno, a Roma, la comunità delle Sante Rufina e Seconda, insieme a Madre Palma al suo Consiglio, ricordano il centenario della presenza della nostra Famiglia Religiosa, a Trastevere in questo antico Monastero.
L’evento è stato solennizzato con una celebrazione eucaristica di ringraziamento e, inoltre, per l’occasione è stata allestita una mostra fotografica che ha illustrato eventi significativi della nostra presenza nel tempo.
In Argentina i Laici Verniani sono riuniti in assemblea.
Al termine del periodo di formazione hanno fatto le elezioni.
Liliana Santoro di Sante Fe è stata scelta come presidente.
Pilar Cuevas di Buenos Aires e Rosita Rocasalva di La Paz sono state elette consigliere.
A loro l’augurio di buon cammino perché la missione dei Laici Verniani diventi feconda di Vangelo.
Carissimi,
con grande gioia vi comunichiamo che nove suore juniores provenienti dal Tanzania e dal Kenya faranno la loro professione perpetua il prossimo 8 dicembre. Sosteniamole con la nostra preghiera perché seguano il Signore nella fedeltà al Vangelo e al nostro Carisma.
Fraternamente
Madre Palma con le sorelle del Consiglio
Il giorno 16 novembre scorso, a Dar es Salaam, prima di iniziare i lavori di costruzione, in forma semplice e solenne è stato benedetto il suolo dove sorgerà il centro di riabilitazione Kila Siku (ogni giorno) per i bambini disabili.
Nel mese di luglio è stata effettuata la selezione dello staff che lavorerà nel centro e che include 2 fisioterapisti, 1 terapista occupazionale, 1 psicologo, 1 assistente sociale, 1 responsabile medico e 15 operatrici comunitarie. Nelle settimane successive ha avuto inizio la formazione preliminare sul tema della disabilità attraverso sessioni in plenaria, lavori in piccoli gruppi, simulazioni e attività di giochi di ruolo. Inoltre sono state effettuate le prime attività “informali” di sensibilizzazione ai
familiari di bambini disabili.
Lo staff assunto è stato coinvolto ad effettuare le prime valutazioni di alcuni bambini con disabilità presenti nel quartiere di Kawe. A seguito della richiesta pervenuta da alcuni esponenti degli uffici sociali locali, lo staff si è recato a visitare 15 bambini nelle loro case. Lo staff ha rivolto l’attenzione anche ai familiari, spiegando gli obiettivi del programma e l’importanza di coinvolgerli come beneficiari.
Dal mese di settembre 2017 le 10 operatrici selezionate hanno iniziato quotidianamente le attività del centro KILA SIKU.
Il 20 e 21 ottobre 2017, l'Unione Religiosi della Turchia ha organizzato un importante meeting tra i religiosi e i vescovi cattolici presso il convento dei francescani di Sant'Antonio a Istanbul. Erano presenti anche le nostre suore con Madre Palma. È stato un vero momento di comunione tra i consacrati i loro superiori maggiori e i vescovi. La chiamata ricevuta dall'URT nel giugno 2015 “Uniti tra noi e con gli altri per essere segno del Regno” ha trovato un terreno fertile e l’unità a poco a poco è diventata realtà. Nelle celebrazioni si è reso grazie a Dio per tutto quello che la Chiesa in Turchia ha vissuto sino ad oggi, si è pregato perché la comunione e nella fraternità crescano sempre più.
Il messaggio dei vescovi ai religiosi è stato particolarmente toccante. Essi hanno invitato i religiosi a testimoniare la radicalità del vangelo attraverso i loro voti. A porre al primo posto gli interessi di Cristo e della sua sposa la Chiesa dimostrandosi creativi nel modo di vivere il proprio carisma, a rinnovare le modalità con cui si trasmette il messaggio del cristianesimo, a costruire ponti, a cooperare con le iniziative della CET e dei vescovi, ad aprirsi verso gli altri, a costruire relazioni solide con gli abitanti del paese in cui si vive, a rinforzare la fede dei credenti in difficoltà, specialmente i rifugiati.
Una Chiesa piccola, ma viva, aperta e coraggiosa. Grazie a Dio.
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