III domenica di Ottobre: la Chiesa celebra la Giornata Missionaria Mondiale, che quest'anno ci invita a divenire "tessitori di fraternità", perfettamente in linea con la nuova enciclica di Papa Francescp "Fratelli tutti". E' una giornata di preghiera e di carità ma, soprattutto, è una giornata che ci invita a riprendere con forza l'entusiasmo missionario, a ri-accendere nei nostri cuori e nel cuore del Mondo, l'entusiasmo per la missione. "Non lasciatevi rubare l'entusiasmo missionario!" scriveva Papa Francesco nell' Evangelii Gaudium.

No, non lasciamoci rubare questo entusiasmo.... Che è l'entusiasmo che ti fa cogliere ogni occasione "opportuna e non opportuna" per testimoniare il Vangelo, la Buona Notizia di un Dio che è Amore, Amore folle, Amore gratuito, Amore incarnato, Amore Crocifisso. Amore che ama me, e te, e te... Amore che vuole amare e che vuole che ogni uomo sia felice, trovando la propria strada per il Cielo.

Non lasciamoci rubare questo entusiasmo, che allarga i confini della tua tenda, che ti fa guardare l'altro come un fratello, che ti apre alla condivisione, che ti fa desiderare conoscere il mondo. Ed amarlo profondamente come luogo della rivelazione di Dio.

Non lasciamoci rubare questo entusiasmo missionario, che è quello che ha animato i santi. Tutti! I grandi missionari come Paolo e Francesco Saverio ed una giovane claustrale come Teresa di Gesù Bambino. O come la Beata Chiara Luce, che costretta a letto dalla malattia, operava concretamente per l'opera evangelizzatrice della Chiesa. O come Madre Antonia, che non uscendo dalla sua città di Rivarolo, seppe però farsi tutta a tutti ed evangelizzare la sua gente, soprattutto i giovani, in un periodo di guerra e di forte scristianizzazione. Evangelizzando con la Carità e con la vicinanda, tessendo reti di fraternità, appunto.

Non lasciamoci rubare questo entusiasmo missionario e continuiamo ad appiccare il fuoco della missione nel cuore di altri uomini e donne, soprattutto i giovani.

La pandemia non è un freno alla missione; semmai la dovrebbe accelerare, perchè mette a nudo tutta la tristezza di un mondo malato,e non solo per il Covid-19. Un mondo che ha un disperato bisogno di belle notizia, della Buona Notizia e di annunciatori entusiasti e credibili. Coraggio! I tempi sono difficili ma... come dice Papa Francesco, "le sfide esistono per essere superate. Siamo realisti ma senza perdere l'allegria, l'audacia e la dedizione piena di speranza! Non lasciamoci rubare la forza missionaria!"

Buona domenica missionaria a tutti!

A Rivarolo Canavese, terra di madre Antonia, si è aperto oggi ufficialmente l'anno in preparazione al decennale della Beatificazione di Madre Antonia. Dopo un momento preparatorio di preghiera e meditazione, svoltosi ieri sera all'Oratorio San Michele di Rivarolo, ci siamo ritrovati tutti in preghiera, come Famiglia Verniana, per ringraziare del DONO di Madre Antonia. Il Vescovo di Ivrea Mons. Edoardo Cerrato, sottolinea proprio questo aspetto di "dono" proprio di Madre Antonia, segno dell'Amore infinito e gratuito di Dio per noi.

E se Madre Antonia è dono, noi tutti suoi figlie e figli siamo chiamati a farci dono per gli altri. In questa prospettiva, abbiamo accolto i quattro segni che hano caratterizzato questa giornata di festa: il dono della Professione religiosa di suor Janeth Castro Ramos, che ha detto Sì per un quarto anno; il dono dell'opuscolo formativo che Madre Raffaella ha consegnato ai Laici verniani; il dono della prossima indizione dell'Assemblea Generale delle Missionarie di carità; il dono della riapertura del noviziato italiano con l'ingresso di Anna e Pietra Rosa.

Quanta Grazia! Madre Antonia, prega per noi.



 

 

1 ottobre: memoria liturgica di Santa Teresa del Bambin Gesù ed inizio del MESE MISSIONARIO! Papa Francesco ha scritto per questo mese un messaggio molto intenso, dal titolo significativo: "Eccomi, manda me"! Sì, perchè se sei chiamato, sei anche inviato... Inviato ad annunciare la Gioia, la Vita, la Bellezza, la Verità. Non esiste il cristiano in pantofole ma solo il cristiano, il battezzato, il chiamato missionario...Così ci ha insegnato anche la Beata Antonia Maria che fin da giovane, nel suo paese, ha vissuto questa dimensione missionaria evangelizzando i suoi coetanei.

In piedi, missionari! Questo è un mese tutto per noi: per ridare ali alla missione, per ridare voce al Vangelo, in un mondo che ha un disperato bisogno di buone notizie; di più, della Buona Notizia.

"Eccomi, manda me"!Dall'Argentina: "Eccomi manda me!"

25 settembre 20210. 25 settembre 2020.

Sono passati 10 anni dalla Beatificazione di Chiara Badano, una giovane ligure morta di tumore il 7 settembre 1990, all'età di 18 anni. Chiara Lubich, Fondatrice del Movimento dei Focolari cui anche "Charetta" apparteneva, l'aveva ribattezzata Luce: Chiara Luce, come quella che emanava dai suoi occhi e che ancora ci sorride attraverso le sue immagini.

Ma quale è il segreto della santità di questa ragazza sportiva, con tanti amici, che non brillava molto negli studi ma che sin da quando aveva 9 anni ed il suo parroco le aveva regalato un Vangelo, aveva deciso di non rimanere analfabeta del messaggio di Gesù? E' il vivere "stando al gioco di Dio" e dunque gustare la vita, goccia a goccia, assaporando ogni giorno, ogni attimo, ogni incontro, ogni attività. E' scorgere la presenza di Dio nelle cose piccole che ti accadono e dunque sempre dire: "Se lo vuoi tu, Gesù, lo voglio anche io". Chiara ha trascorso l'ultimo periodo della sua vita completamente allettata, lei che amava scorrazzare in bicicletta e motorino, incontrarsi con gli amici al bar del paese, nuotare e fare tuffi... Chi l'ha incontrata, ancora ricorda la luce dei suoi occhi e l'atmosfera di quella stanza, "piena di Dio". Qualche tempo prima di morire, in un messaggio registrato ai Giovani del Movimento dei Focolari, Chiara diceva: "Ho capito che se noi fossimo sempre in questa disposizione d'animo, pronti a tutto, quanti segni Dio ci manderebbe. ho compreso anche quante volte Dio ci passa accanto e non ce ne rendiamo conto". VOCE DI CHIARA LUCE

Ecco, santità è semplicemente cogliere Dio qui ed ora e vivere "da Dio" il momento presente, senza rimpianti per quello che era stato e senza pre-occupazioni per il futuro.

Ecco perchè Chiara Luce, anche nella malattia, nel dolore, sapendo di avere "i giorni contati" ( ma chi non li ha?) ha saputo dire: "Io ho tutto!" Ho tutto avendo perso tutto; ho tutto senza trattenere nulla. Ho tutto perchè possiedo la Sapienza di Dio, che è pura semplicità. Che mi insegna a contare i miei giorni, mettendoli a frutto. Qui ed ora.

Buon anniversario, Beata Chiara Luce! Prega per noi!

15 Settembre, l’Addolorata. Stabat mater dolorosa…
Alle madri di Beirut, di Benghazi, di Damasco e di Gerusalemme; alle madri di tutto il Medio Oriente ferito. Alle madri che attraversano i mari con i figli in braccio; a quelle che in quegli stessi mari muoiono. Alle madri dei campi profughi di tutto il mondo. A quelle che in quei campi non riescono neppure ad arrivare. Alle madri crocifisse con i loro figli dalla povertà, negli slums e nelle megalopoli della terra. Alle madri dei desaparecidos di ieri e di oggi. Alle madri delle vittime del terrorismo, del razzismo, dell’integralismo e di tutti gli ISMI che albergano nel cuore degli uomini. Alle madri che passano le notti in ospedale, a quelle che hanno i figli in una comunità di recupero. Alle madri con i figli in carcere.
Alle donne che piangono. Alle donne che stanno, che resistono ai piedi delle croci di questo mondo.
Maria, madre di tutte le madri che piangono, prega per noi.

Da una antica omelia di san Giovanni Damasceno: 

« O figlia tutta santa di Gioacchino e di Anna, che apparisti nelle braccia di tua madre, alimentata dal latte materno! Figlia amata di Dio, onore dei tuoi genitori, generazioni di generazioni ti proclamano beata, come tu stessa affermasti con verità!
O figlia degna di Dio, bellezza della natura umana, riabilitazione di Eva, la nostra prima madre! Grazie alla tua nascita, colei che cadde fu redenta.
O figlia della razza terrena, che porti nelle tue braccia divinamente materne il Creatore! I secoli rivaleggiavano tra di loro per sapere chi avrebbe avuto l'onore di vederti nascere, ma il disegno fissato in anticipo da Dio, «che fece i secoli» pose fine a questa rivalità, e gli ultimi divennero i primi, essi a cui fu attribuita la felicità della tua Natività.
In verità, tu sei più preziosa di tutto il creato, perché soltanto da te il Creatore ricevette in condivisione le primizie della nostra materia umana. La Sua Carne fu fatta dalla tua carne, il Suo Sangue dal tuo sangue; Dio Si nutrì del tuo latte, e le tue labbra toccarono le labbra di Dio. O meraviglie incomprensibili e ineffabili! Nella prescienza della tua dignità, il Dio dell'universo ti amò; perché ti amò, ti predestinò, e negli «ultimi tempi» ti chiamò all'esistenza, e ti fece Madre per generare un Dio e alimentare il Suo proprio Figlio e Verbo.
O divino e vivente capolavoro, in cui Dio Creatore si rallegrò, giacché non è neanche per te che tu nascesti! Avrai prima la tua vita per Dio, ed è per causa Sua che venisti in vita, per causa di Chi servirai alla salvezza universale, affinché l'antico disegno di Dio, l'Incarnazione del Verbo e la nostra divinizzazione si compia tramite te.
Maria, figlia dolcissima di Anna. Come descrivere il tuo camminare pieno di serietà, i tuoi abiti, la grazia del tuo viso, la maturità del discernimento in un corpo giovanile? Il tuo modo di essere era modesto, lontano da qualsiasi lusso e da qualsiasi indolenza; il tuo camminare era grave, senza fretta, senza pigrizia; il tuo carattere era serio, temprato dal giubilo, da una perfetta riserva riguardo agli uomini - testimonianza di ciò è l'inquietudine che ti assalì quando l'angelo ti fece la proposta. Docile e ubbidiente ai tuoi genitori, avevi umili sentimenti nelle più alte contemplazioni, parola amabile, proveniente da un'anima pacifica. In sintesi: che altra degna dimora se non tu per Dio? Con ragione tutte le generazioni ti proclamano beata, o gloria insigne dell'umanità! Tu sei l'onore del sacerdozio, la speranza dei cristiani, la pianta feconda della verginità, perché è attraverso di te che la fama della verginità si estese ai confini del mondo.
. O figlia di Gioacchino e di Anna, o Sovrana, tu sei l'unica speranza e gioia, la protettrice della vita e, insieme a tuo Figlio, la riconciliatrice e solida garanzia di salvezza».

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