
Curia Generalizia
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Alla fine di questa settimana, il giorno 10 maggio, ricorre un anonimo anniversario: quello della nascita al cielo di una giovane consacrata. 55 anni fa moriva a Rivarolo Canavese, nella terra di Madre Antonia, una suora giovanissima, di soli 23 anni. Sr. Crocifissa Maria dei SS. Apostoli, al secolo Iraide Gambi. Una vita breve la sua e non molto ricca di avvenimenti, tuttavia costellata di sofferenze. La sofferenza morale per un padre violento; la sofferenza fisica delle privazioni, delle offerte, dei sacrifici ed infine della malattia.
In un ambiente familiare sicuramente sfavorevole a qualsiasi opzione vocazionale, la piccola Iraide -già ad 11 anni- sceglie da che parte stare. Dalla parte di Gesù. Per questa scelta non teme di mettersi anche “contro” al padre bestemmiatore; anzi, scegliere Gesù per lei è motivo per pensare alla salvezza paterna. Non è scappare dalle difficoltà quanto piuttosto fare un passo in avanti per risolverle.
Iraide ha intuito che Gesù è il tutto e a Lui non si può dare meno di tutto. A Lui ella dona tutta la sua giovane vita, fatta di piccole cose. A lui dona il suo tesoro prezioso, la malattia, che diventa così strumento per continuare a pregare per la salute morale del proprio genitore. Le poche fotografie che la ritraggono, ci restituiscono il ritratto di una giovane esile e sorridente, con due occhi grandi e luminosi.
Questi occhi, più che la sua biografia apparentemente anonima e scarna di grandi eventi, ci danno la chiave di lettura della vita di Iraide, sintetizzabile con una sola parola: Passione. Canta il poeta che gioia e dolore hanno il confine incerto, proprio come la parola passione, che per sua natura è ambivalente. Passione è l’amore e passione è il dolore.
Iraide ha vissuto con Passione, donandosi all’amore ed accogliendo il dolore. Ed io? Per chi o per cosa mi appassiono?
Oggi la Chiesa fa memoria di S. Caterina da Siena, patrona d’Italia, compatrona d’Europa, vergine e dottore della Chiesa. Una sfilza di “titoli” per una giovane morta a soli 33 anni, che imparò a leggere e a scrivere solo da grande e che soffrì molto nella propria vita, dal punto di vista fisico e non solo. Insomma, una donna grande nella sua semplicità o, meglio, grande per la sua semplicità, cioè grande della Sapienza di Dio, che rivela i suoi segreti ai piccoli e confonde invece i superbi.
Il 20 agosto 2000, a conclusione del Grande Giubileo dei Giovani, a Tor Vergata, Papa Giovanni Paolo II, citò proprio una frase di Santa Caterina da Siena, estendendola non alla sola Italia bensì al mondo intero, per spalancare ai giovani le porte della missione nel Terzo Millennio: «Se sarete quello che dovete essere, metterete fuoco in tutta il mondo».
Nella lettera originale (Lettera n° 368), scritta a Stefano Maconi, Caterina ammoniva il caro discepolo contro la tiepidezza, causata dall’ingratitudine che nasce dal non riconoscere l’Amore di Dio ed i molti benefici da lui ricevuti… E Caterina continua: «se in verità li vedessimo, il cuore nostro arderebbe di fuoco d’amore; e saremmo affamati del tempo, esercitandolo con molta sollicitudine in onore di Dio e salute delle anime».
L’intercessione di Santa Caterina ci faccia fuggire atterriti dalla tiepidezza; ci doni il coraggio di essere quello che dobbiamo essere, di divenire ciò che -davanti a Dio- siamo, per poter diventare “piromani di Dio”. quelli che mettono fuoco, ma fuoco d’amore, d’entusiasmo e di missione, a tutto il mondo.
Accendiamoci!
Siamo nell'ottava di Pasqua, questo unico e grande giorno senza tramonto che celebra la Resurrezione di Cristo. Quest' anno il Covid-19 ci ha costretti a vivere la Pasqua in una maniera quanto meno insolita, senza chiasso e senza uscite: strade e chiese deserte enoi tutti chiusi nelle nostre case, per la paura.... Un pò come accadde in quella prima Pasqua cristiana, i cui tratti distintivi erano, appunto, la paura ed il silenzio. la pura degli uomini ed il silenzio delle donne. Questo silenzio ci fa riflettere sulla grandezza dell' evento della Resurrezione. E' un silenzio che ci invita alla missionarietà, che prepara l'andare, che fa riflettere per poter essere creativi... Come ci ha insegnato il nostro Dio, che nel silenzio progetta le sue Grandi Opere! ... Viviamo allora con gratitudine questo tempo di Silenzio per...
"Quella mattina il Risorto ha mostrato alle donne che è possibile il rotolare del macigno, la fine degli incubi, l’inizio della luce, la primavera di rapporti nuovi"
(Don Tonino Bello);
"Abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli. (Mt 28,8)
La GIOIA del Signore Risorto abiti sempre nel nostro cuore!
Buona Pasqua!
Madre Raffaella e sorelle del Consiglio
Ci mettiamo in cammino, in cammino verso il monte Calvario.
Ci fanno da guida i racconti della passione e morte di Gesù e la preghiera della Via Crucis.
In questo cammino di dolore Gesù è solo pur non essendo tale. Ci sono tanti personaggi che incrociano la sua via. Sono molti ma tutti possono essere raggruppati in quattro categorie: i lontani che restano lontani, i vicini che lo seguono da lontano, i vicini che lo seguono da vicino ed infine i lontani che si avvicinano.
I lontani che restano lontani sono tutti quelli che lo vedono ma non lo guardano, lo sentono ma non lo ascoltano. Sono quelli che non si lasciano toccare da Lui, non si lasciano sfiorare dalla Grazia. Lontano è Giuda, pur essendo uno dei 12, perché non lo ha mai veramente capito ed ora si è allontanato anche fisicamente, uscendo di notte. Lontano è Pilato, che “se ne lava le mani”. Lontano è Barabba, per cui Gesù è solo la causa della propria liberazione. Lontano è il ladrone che lo insulta, che non sa leggere gli eventi nel profondo. Lontane sono le donne di Israele che non sanno neppure per che cosa piangono. Lontani sono tutti quelli che non si lasciano interrogare da Gesù, insieme a Caifa e ad Anna, a quanti lo odiano e lo vogliono morto.
Poi ci sono i vicini che lo seguono da lontano, i discepoli -primo fra tutti Simon Pietro- che hanno paura, che non vogliono coinvolgersi troppo, perché “non si sa mai”, che preferiscono tenere i piedi in due scarpe, che non decidono nulla, che stanno a guardare e aspettano lo svolgersi degli eventi.
Infine, i “vicini vicini”, quelli che per amore di Gesù fanno pazzie. La Madre, anzitutto, che segue il figlio fin sopra il Calvario: con il Cuore a pezzi, lei rimane, sta sotto la Croce. Stabat Mater. Poi c’è il discepolo amato, che sotto la Croce comprende quei battiti d’Amore che aveva ascoltato nel Cenacolo, reclino sul petto del Maestro. E Maria di Magdala, cui era stato molto perdonato perché molto aveva amato e che sul Calvario fa le prove di resistenza che la renderanno degna di essere la prima testimone della Resurrezione. Ecco poi la Veronica, donna coraggiosa ed allo stesso tempo, che si avvicina a Gesù e compie per Lui un gesto di assoluta gratuità, una piccola scintilla di puro amore. Vicino è anche Giuseppe d’Arimatea e Nicodemo, che per onorare Gesù sfida ogni convenzione ed ogni possibile ritorsione. E Nicodemo che all’inizio del Vangelo era un discepolo “della notte”, un seguace mimetizzato, perché pauroso e adesso, invece, si avvicina con coraggio a Gesù, sta al suo fianco durante il processo ed ora lo prende tra le sue braccia.
Infine, ecco i lontani che si avvicinano, i “vicini per caso”. Il Cireneo, anzitutto, questo Simone di Cirene la cui vita incontra la Luce nell’ora più buia della Storia. S’imbatte in una croce che non è la sua; suo malgrado è costretto a portarla e piano piano, la accoglie e si lascia da essa trasformare. E poi il “buon ladrone”, che incontra Gesù nell’ultimo istante della sua vita, guadagnandosi la Felicità ed il Paradiso ... “al 90 minuto”!
E infine il centurione, uomo di altri costumi ed altra fede, che però sa osservare con attenzione e riflette su quello che vede e conserva nel cuore quello che ha visto. Un uomo onesto che sa intus-legere, leggere nel profondo. Un uomo intelligente.
Ed io? Io chi sono? Io dove mi colloco? Io a chi assomiglio?
ESERCIZI A SCELTA PER IL VENERDÌ SANTO
1. ANZITUTTO, CERCO DI VIVERE QUESTA GIORNATA NEL SILENZIO E NELLA PREGHIERA… LA CHIESA RACCOMANDA ANCHE IL DIGIUNO…
2. ALLE ORE 15, L’ORA IN CUI È MORTO GESÙ, POSSO STRINGERE TRA LE MANI UNA CROCE, GUARDARE GESÙ E DARGLI UN BACIO: LUI È MORTO ANCHE PER ME!
3. ALLE ORE 18 PARTECIPO ALLA CELEBRAZIONE DELLA PASSIONE DEL SIGNORE INSIEME AL PAPA (OPPURE MI SINTONIZZO CON LA MIA COMUNITÀ PARROCCHIALE O DIOCESANA)… ALLE 21 ALLA VIA CRUCIS.
4. CERCO DI RIFLETTERE E DI PREGARE LASCIANDOMI INTERROGARE DAI PERSONAGGI DEL VANGELO E DA QUELLI DELLA VIA CRUCIS. CHE COSA MI DICONO? A CHI VORREI ASSOMIGLIARE? A CHI ASSOMIGLIO?
5. RIFLETTO NEL MIO CUORE SUL GRANDE AMORE CHE GESÙ HA PER ME, SEGUENDO LA MEDITAZIONE DI S. IGNAZIO DI LOYOLA RIPORTATA IN CALCE: POI RISPONDO POI A TRE DOMANDE (MEGLIO SE PER ISCRITTO):
• FINORA, IO CHE COSA HO FATTO PER GESÙ?
• CHE COSA STO FACENDO PER GESÙ?
• CHE COSA DESIDERO FARE PER LUI, DA ORA IN POI?
Dal profondo del mio abisso di peccato alzo gli occhi e vedo un uomo straziato dal dolore che pende dal patibolo della Croce: sei Tu, Gesù, mio Signore e Salvatore. Mi sento perduto, scacciato dal paradiso, avverto le mie piaghe purulente e mi meraviglio che i miei amici ancora non sentano il terribile lezzo che si alza dalla mia anima. Provo rossore e vergogna. Per ben altro Dio mi aveva creato e posto in questo mondo. Mentre un fiume di lacrime mi scendono dagli occhi, sentendomi solo come un bambino perduto nel mezzo di una festa, alzo gli occhi alla Croce e sono attratto dal volto del Crocifisso. Gesù mi ispira fiducia a rivolgermi a Lui anche se sono nudo e piagato. Dal profondo a Te grido, Signore, ascolta la mia voce!
Gesù, tu sai il mio peccato, tu conosci le mie piaghe purulente..., eppure sulla Croce vedo Te piagato, Tu che sei l'unico senza peccato, Tu, l'unico giusto. Perché sei stato condannato? Che male hai fatto? "Sono qui per te, per amor tuo, mi sono sostituito a te mi sono fatto peccato al posto tuo perché tu divenissi santo al posto mio!" Gesù, ho pietà di Te, delle tue piaghe! Tu sei la bellezza infinita di cui trovo un'eco imperfetta nei fiori, nelle stelle, nei rubini e nei diamanti..., eppure Ti vedo ridotto a uno straccio, tutti hanno ribrezzo di Te, come dice il profeta Isaia, non hai più i lineamenti di un uomo... Perchè è avvenuto questo cambiamento? Chi ti ha ridotto in questo stato?
"I tuoi peccati mi hanno trafitto e mi hanno sfigurato! Sono qui sulla Croce per te abbrutito dal peccato e da luminoso reso tenebroso. Sono qui fatto brutto per te perché tu tornassi ad essere bellezza di Dio, creato a Sua immagine. A lode della sua gloria! Tu non sei ancora perduto, puoi ancora salvarti nel naufragio dei tuoi peccati aggrappandoti alla mia Croce. Ricordati: Io ho pagato per te!"
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