Per le Religiose e i Religiosi di tutto il mondo è il giorno in cui celebrare il dono della vocazione e rendere grazie al Signore che ci ha chiamate a servirlo nella Chiesa, ci ha posto accanto ai più poveri per essere tra loro il volto dell’amore di Dio, ci ha inviate a testimoniare la sua Misericordia e ad annunciare il suo Vangelo di gioia, di pace e di speranza. Quale grande responsabilità! Siamo peccatori, guardati  dalla sua misericordia, amati e salvati, questo ci permette di essere accanto ad ogni uomo con umiltà per trasmettere l’amore ricevuto e far rinascere speranza e fiducia in chi ci vive accanto o semplicemente ci incontra nel nostro quotidiano.

Ogni Diocesi, ogni  comunità religiosa celebra questo giorno di grazia. Alcune di noi, residenti in Roma, hanno avuto la gioia di essere presenti in San Pietro, dove il Santo Padre Francesco,  come Gesuita, ha ricordato con noi il dono ricevuto, e ci ha animate  a intonare un canto di speranza perché il Signore mantiene le sue promesse, ci ha invitate  ad accogliere il sogno delle nostre Madri e dei nostri Padri Fondatori per poter essere profeti oggi e ritrovare nuovamente ciò che un giorno ha infiammato i nostri cuori. Ci ha spronate ad uscire da noi stesse perché questo trasforma la nostra vita e la nostra speranza in un canto di lode, ma questo possiamo farlo solo se facciamo nostri i sogni dei nostri anziani e li trasformiamo in profezia.

Omelia del Santo Padre Francesco

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